Per educare un bambino, ci vuole un intero villaggio
“Per educare un bambino, ci vuole un intero villaggio” - Questo proverbio africano traduce in poche parole il significato profondo del concetto di educazione, inteso come obiettivo congiunto di strutture educative e genitori sebbene con ruoli e modalità differenti ma indispensabili le une alle altre.
Negli ultimi anni lo sforzo maggiore è stato proprio quello di trasmettere alle famiglie il bisogno di condividere scopi e finalità comuni sulla crescita dei bambini, ponendo il focus sul nido come luogo primario in cui porre le basi per lo sviluppo psicofisico armonico dei propri figli, e non sono come un parcheggio di circostanza. Questo richiede impegno continuo e lavoro costante per creare una fitta rete di relazioni con i genitori, invitando a vivere questa esperienza come una risorsa anche per affrontare criticità o difficoltà.
La routine
Le quattro sezioni sono suddivise annualmente in fasce di età etereogenea "medio-piccoli" e "medio-grandi", in base alle esigenze del servizio e dei nuovi bambini accolti. Il gruppo educativo, stabile nel suo organigramma, segue la propria sezione per i tre anni in cui i bambini sono al nido, garantendo quindi stabilità e un attaccamento sicuro e solido da parte dei bambini e dei loro genitori.
Ciascuna sezione è composta da gruppi stabili di bambini ed educatrici di riferimento del gruppo.
L’articolazione della giornata prevede l’alternarsi di momenti dedicati al “gioco libero” (a seconda delle libere inclinazioni e preferenze del bambino) ed altri di “attività strutturate” (proposte di attività organizzate es. esperienziali/grafico-pittoriche/manipolative/laboratoriali) utilizzando gli spazi di appartenenza o spazi esterno sanificati da un gruppo all’altro.
L’organizzazione pedagogica della giornata è scandita dalle principali routine che favoriscono l’acquisizione da parte del bambino di una stabilità e successione temporale degli eventi tale da garantirne uno svolgimento armonico, sereno e prevedibile. Le routine (accoglienza-cambio-pranzo-sonno-uscite) permettono al bambino di consolidare le proprie esperienze attraverso una ripetitività dell’esperienza che favorisce un senso di sicurezza, autonomia ed appartenenza, data dalla capacità acquisita di anticipare i vari momenti e viverli come una rassicurazione costante delle loro esperienze. Il rispetto dei tempi dei bambini e delle loro esigenze primarie determina un’attenzione continua congiunta sia sul singolo che sul gruppo, differenziando nell’arco della giornata momenti e attività che prevedano l’alternanza di entrambe le situazioni. Risultano inoltre altrettanto importanti tutti quei “riti di transizione” che anticipano le routine, come una canzone “ la Ranocchia giuseppina” o “il rito del buongiorno, che favoriscano ancora di più nel bambino la padronanza di quanto sta per accadere.
L’articolazione della giornata è la seguente:
TEMPI
ATTIVITA’
BISOGNI
8:00 - 9:15
Accoglienza: I bambini, accompagnati dai genitori vengono accolti all’interno del nido. Gioco libero nello spazio Morbido in attesa dei compagni
Affettivo
Relazione privilegiata con l’adulto
Ritrovarsi nelle abitudini
9:30 – 10:15
Merenda e Igiene Personale
Fisiologico ed affettivo
Ritrovarsi nelle abitudini
“Fare da soli”
10:15 - 10:45
Attività educative programmate
Apprendere e Socializzare con gli altri
Ritrovarsi nelle abitudini
10:45 - 11:30
Cambio, pulizia personale e preparazione al pranzo
Fisiologico
Ritrovarsi nelle abitudini
“Fare da soli”
11.30 - 12:15
Pranzo per la sezione piccoli
11:45 - 12:45
Pranzo delle sezioni medi e grandi
12:45 - 13:00
Cambio pannolini, pulizia dei denti e delle mani- Prima uscita
13:00 - 15:00
Preparazione al sonno con attività dilettura di brevi favole e canzoni. Riposo
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